Euripide Ippolito
Pio Mario Giuseppe Fumagalli
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Geisteswissenschaften, Kunst, Musik / Allgemeine und Vergleichende Literaturwissenschaft
Beschreibung
L’Ippolito fu una delle poche vittorie di Euripide. Il primo Ippolito, cioè l’Ippolito velato (dal fatto che l’eroe si nasconde il viso davanti alla dichiarazione d’amore della matrigna Fedra) aveva avuto una pessima accoglienza da parte del pubblico. Euripide riscrisse la tragedia apportando fondamentali cambiamenti e usando la Nutrice come latrice del messaggio d’amore di Fedra. Il suo messaggio, pur con questi cambiamenti, arrivava intatto alle orecchie del pubblico. Sotto le apparenze di un’opera moralistica, il secondo Ippolito diventa uno dei capolavori da cui più netta risulta la propensione tragressiva della grande letteratura: e ciò avviene in modo paradossale grazie alla censura. L’eros entra così per la prima volta nella letteratura antica, con la sua potenza e la sua irrazionalità, ed avrà una lunga, tuttora interminabile fortuna. – Tragedia costruita a dittico (prima la morte di Fedra, poi quella di Ippolito e il dolore del padre Teseo), inquadrata fra l’apparizione di due dee, Afrodite all’inizio, Artemide alla fine, l’Ippolito ci presenta personaggi confinati in una vicenda senza liberazione possibile; le loro scelte si rivelano sempre distruttive: essi sembrano correre verso il dolore, la distruzione, la morte. Gli dèi sono lontani, indifferenti.