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Le Sedi del Sapere

Il patrimonio edilizio dell'Università di Pisa

Francesco Leccese

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Pisa University Press img Link Publisher

Geisteswissenschaften, Kunst, Musik / Architektur

Beschreibung

Con la Strenna dell'Università di Pisa vengono descritti, attraverso interessanti scatti fotografici e brevi testi di accompagnamento, 40 tra palazzi, edifici e complessi immobiliari di proprietà dell’Università di Pisa che testimoniano il complesso e pregevole patrimonio edilizio che l’Ateneo gestisce per la realizzazione delle proprie funzioni istituzionali, didattiche, di ricerca e amministrative.

Per comprendere la consistenza storico-architettonica e dimensionale delle proprietà immobiliari dell’Università occorre condurre una breve analisi dei numeri in gioco, iniziando da quello più semplice usato per misurare la dimensione delle università italiane: il numero di studenti iscritti annualmente. Gli atenei statali sono correntemente suddivisi in piccoli (fino a 10.000 iscritti), medi (fino a 20.000), grandi (fino a 40.000) e mega (oltre 40.000).


L’Università di Pisa, con un numero di studenti vicino a 50.000, è uno dei dieci mega atenei statali italiani, insieme alle Università di Bari, Bologna, Firenze, Milano, Federico II di Napoli, Padova, Palermo, La Sapienza di Roma, di Torino, con numeri di studenti iscritti poco superiori a 40.000, per Bari e Palermo, e fino a 120.000 per La Sapienza.

La comunità universitaria pisana, composta da studenti dei corsi di laurea, dottorandi, specializzandi, personale docente e personale tecnico, amministrativo e bibliotecario conta circa 55.000 persone che condividono l’uso di oltre 150 edifici distribuiti prevalentemente nel tessuto urbano della città di Pisa, in larga parte nel centro storico, e nel territorio circostante, in particolare nella Tenuta di Tombolo a poca distanza dal mare, dove sono anche molti terreni boscati e ad uso agricolo.



Testi a cura del professor Francesco Leccese, Prorettore per l’edilizia dell'Università di Pisa


«L’Università di Pisa ha una grande tradizione da difendere. Mi piace citare la frase di Gustav Mahler: “la tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”.
Il fuoco da custodire si manifesta anzitutto nella dimensione comunitaria e nella sua coesione, che è insita nella storia, nel concetto e nel termine stesso di università. Il primo obiettivo è rafforzare la coesione di tutte le componenti del nostro mondo: docenti, personale tecnico amministrativo e popolazione studentesca, che devono essere ascoltati e coinvolti attivamente nella gestione dell’Ateneo. 
Sono convinto che ne valga la pena, anzi che sia un dovere farlo».
Dal discorso del professor Riccardo Zucchi Magnifico Rettore dell’Università di Pisa in occasione dell’inaugurazione dell’A.A. 2022/2023
 

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