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Gender studies all'Università di Pisa

Censimento delle tesi di laurea e di dottorato attinenti al genere e alle relazioni di genere discusse negli ultimi dieci anni (2004-2014)

Daniele Filipetto, Alice Fazzi

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Pisa University Press img Link Publisher

Sozialwissenschaften, Recht, Wirtschaft / Allgemeines, Lexika

Beschreibung


Prefazione di Laura savelli
Introduzione di Elisa Cacelli

Con questa pubblicazione l’Università di Pisa si dota di uno strumento importante ed utile. Importante perché mostra l’interesse di docenti e studenti del nostro ateneo per le tematiche che riguardano, genere, pari opportunità, politiche di parificazione o discriminazione: utile perché porta a conoscenza di studiosi e studiose e di studenti/esse un ampio numero di lavori, in cui il genere è indagato come oggetto di pensieri e pratiche, soggetto di azioni, polo di una relazione.
Gli ambiti disciplinari prevalenti sono quelli medico, letterario-linguistico, storico, filosofico, sociologico, antropologico e giuridico. Se nelle scienze umane e sociali gli studi di genere sono una novità non più recentissima, per gli ambiti medico e giuridico ci troviamo di fronte ad approcci molto nuovi. Se per questi ambiti, infatti, la donna come oggetto d’indagine non è certo una novità di questi ultimi anni, il discorso sulla donna dei medici e dei giuristi è nato con lo stato e con la legge, la novità sta in un approccio, che non dà per scontate le differenze come mero fatto biologico, ma da una parte ne indaga le conseguenze sulla salute e sulla cura dei disturbi del corpo e della mente, dall’altra storicizza il rapporto con le formazioni sociali e statuali, a partire dal variare delle definizioni di ciò che è maschile e femminile. Per non dire, poi, e non lo diremo per manifesta incompetenza, quale influsso inizi ad avere sugli statuti stessi di queste discipline.
In ambito medico-biologico ci troviamo di fronte a indagini che non prendono più in esame soltanto le specificità femminili, il parto o la menopausa, ma portano l’attenzione sulla diversa reazione femminile agli interventi di cura, conseguenza della biologia e fisiologia del corpo femminile ma anche della costruzione storica e culturale del corpo, con la conseguente manifestazione di un disturbo o un disagio fisico e psichico.
Se poi portiamo l’attenzione sui lavori di tesi che fanno riferimento all’ambito umanistico, delle scienze sociali, giuridico ed economico, ci troviamo di fronte, schematizzando a due filoni: il discorso sul genere e il discorso prodotto dalle donne. Se parliamo di discorso sul genere, che è soprattutto ancora un discorso sulla donna – ma troviamo anche lavori sulla mascolinità, sull’omosessualità, sul transgender – le ricerche si interrogano sulla definizione di maschile e femminile, e sulla connessa normazione di comportamenti, attraverso le leggi, le pratiche sociali, la trasmissione dei valori, l’attribuzione di compiti e di professioni e mestieri.
Ma la normazione discende da un nocciolo più duro e di più lunga durata, meno legato ai passaggi d’epoca e più a religioni e culture, ambiti geopolitici continentali e subcontinentali, valorizzati da una tradizione di studi e insegnamenti “extraeuropei” presente nell’Università di Pisa.
Non meno interessante si presenta l’esame del linguaggio e dei linguaggi, influenzati ancora da un’identificazione polarizzata tra uomo/pensiero/ responsabilità e donna/emotività, sensibilità/fragilità che si esprime attraverso espressioni idiomatiche di uso ancora comune.
Il discorso della donna ci è restituito attraverso l’esame della produzione letteraria e filosofica, femminile, attraverso l’esame di figure socialmente e culturalmente rilevanti – scienziate, nobildonne, artiste –, meno purtroppo attraverso l’esame di figure o gruppi femminili economicamente rilevanti.
Le donne non si sono espresse e non si esprimono solo attraverso i loro scrittilettere, romanzi- e non solo attraverso l’oralità, ma anche attraverso l’analisi del loro lavoro produttivo, sia esso quello dell’operaia, dell’impiegata, della contadina e della giornalista.
La pubblicazione di questo “censimento” offre anche un’occasione per riflettere sulla formazione alle professionalità che i nostri studenti si spera potranno esercitare e per le quali li stiamo preparando.
A conclusione del nostro breve discorso, ci preme rilevare il Cug e il Comitato scientifico della Collana mettono intenzionalmente a disposizione questa pubblicazione non solo degli addetti ai lavori, ma anche di coloro che per mestiere o per responsabilità istituzionali operano sul nostro territorio, fornendo spunti di riflessioni e analisi sia pure acerbe, ma che possono essere loro utili nello svolgimento dei loro compiti e dei loro uffici.
Uno strumento, che con tutti i suoi limiti, può contribuire allo svolgimento della terza missione dell’università, quella di fornire all’esterno maggiore consapevolezza culturale e sociale, strumenti di analisi della realtà e sollecitazioni per interventi che migliorino la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini. E’ dunque con piacere che presentiamo questo e-book in apertura di un nuova collana “Genere, soggettività, diritti”, promossa dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa.
Una collana che vuole essere strumento di lavoro nel senso scientificamente più accurato, e che si propone di pubblicare testi di servizio e testi a carattere più strettamente scientifico. Questo e-book risponde ad entrambe le esigenze.
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Il lavoro è stato condotto da due laureati dell’Università di Pisa, Alice Fazzi e Daniele Filippetti, sotto la supervisione dei tutors Elisa Cacelli, del Sistema Bibliotecario d’Ateneo, e Cristina Moro, docente di Bibliologia e Storia della stampa e dell’editoria nella nostra università.

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