Dante e la filosofia della natura. Percezioni, linguaggi, cosmologie
Giorgio Stabile
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SISMEL - Edizioni del Galluzzo
Geisteswissenschaften, Kunst, Musik / Geisteswissenschaften allgemein
Beschreibung
Il volume raccoglie una serie di saggi dedicati nel corso di un quarantennio a Dante e al pensiero medievale. Tema di fondo è l'indagine su un carattere distintivo della civiltà premoderna che fu individuato da Husserl e sondato con raffinate analisi da Koyré, cioè l'unione stretta e reciproca - in età medievale - di teologia filosofia e scienza e la cui separazione segnò la crisi del pensiero europeo. Di quella unione originaria Dante fu esempio mirabile per la costante capacità di intersecare tra loro, e con spontanea coerenza,pensiero filosofico, teologico e scientifico o, più semplicemente, religione, poesia e scienza. È proprio tale coerenza che il volume intende esaminare invertendo tuttavia il consueto approccio e ponendo in primo piano i modelli scientifici e la filosofia della natura. Modelli dei quali si cerca di mostrare l'elevato grado di intrinseca corrispondenza con strutture apparentemente estranee e lontane, come quelle filosofiche e teologiche e, ancor più, quanto contribuiscano a rendere lo stesso edificio letterario (sia esso una canzone o l'intera «Commedia») non una accomodante «fictio rhetorica» ma un vero e serio apparato di pensiero in cui è a pieno titolo riconoscibile un «sistema di concetti». Idea quest'ultima di cui Nardi, in un periodo infatuato di lirismo estetico, fu strenuo e ineccepibile assertore. Il sottotitolo del volume intende precisare tre momenti essenziali nella costituzione di tali modelli: il contenuto percettivo primario catturato nell'esperienza, la sua segmentazione, traduzione e fissazione in segni linguistici, in parole, che le rende veri e propri attrezzi mentali con cui costruire il mondo e, infine, il mondo costruito come architettura o cornice primitiva e ordinante, il cosmo.