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Il coperchio del diavolo

Franco Antonucci

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Belletristik/Erzählende Literatur

Beschreibung

In seguito ad un brutto evento della sua vita, l'autore si è improvvisato scrittore inventando questa storia. Un atto consolatorio, che ha accompagnato il duro percorso riabilitativo che, fortunatamente, è riuscito a completare in questi ultimi tre anni. mille giorni di sofferenza, ma anche di riflessione e meditazione. In Wikipedia ha trovato uno strumento eccezionale, accessibile a tutti gratuitamente, che gli ha fornito tutte le informazioni che gli necessitavano. Non ha fatto altro che raccoglierle e metterle insieme, dopo averle girate e rigirate, fino a farle combaciare come le tessere di un mosaico. Per i fatti storici, ha attinto molto alle "memorie di Gasbaroni, celebre capobanda della provincia di Frosinone" di Pietro Masi ed anche" il sangue del sud" di Giordano Bruno Guerri ha fornito ottimi spunti. Il criterio adottato è stato spesso quello di far accadere quello che poteva accadere per cronologia e meccanismi delle umane vicende.Il protagonista Gasparone è un brigante-gentiluomo che appare qui come l'archetipo del fuorilegge che" ruba ai ricchi per dare ai poveri "...Ed egli per tenerli buoni, cominciò a raccontare loro le avventure del brigante Gasparone. Questi bambini, dai cinque ai tredici anni, non immaginavano lontanamente che quelle storie, anche se un po' romanzate, non erano altro che ricordi di gioventù e allora i ragazzi gridavano di gioia, battevano le mani, ma nessuno si allontanava più di un metro dal narratore, talmente erano avvincenti e ricche di particolari quelle storie, veramente vissute. Il Sor Antonio descriveva, oltre alla forza e alla precisione della mira di Gasparone, la furbizia e l'agilità del Maghetto, la saccenza del Professore, la perfidia di mons. Zacchia, l'ardire di Massaroni, il rancore di De Cesaris e l'ardore di Vittori. Ma tutti parteggiavano per Gasparone ed esplodevano in urla ed applausi, quando abbatteva, a mani nude, il toro alla fiera o scopriva i militari infiltrati o riusciva a sfuggire alla morte di Rocco e Faustina o del suicidio di Maria e nessuno si accorgeva che chi raccontava lo faceva anch'egli con gli occhi lucidi e la voce rotta. Ma, inutile dirlo, le avventure preferite erano quelle in cui Gasparone costringeva Domenico a sposare Loreta, batteva alla lotta Massaroni, colpiva con la fionda al volo i fagiani e sottraeva le mandrie e i beni dei nobili per distribuirli ai poveri e bisognosi che morivano di fame. Ciò che li appassionava non erano soltanto i racconti, ma anche il modo in cui questi venivano raccontati. Spesso agli uditori si univano anche le mamme che, tornate in anticipo, si soffermavano a versare lacrime per Maria o a burlarsi del monsignor Zacchia.

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