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Fede sperimentale. La filologia di Gianfranco Contini

Andrea Poli

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Geisteswissenschaften, Kunst, Musik / Allgemeine und Vergleichende Literaturwissenschaft

Beschreibung

Di Gianfranco Contini (1912-1990), filologo, linguista, critico letterario e intellettuale fra i maggiori del Novecento europeo, il volume prende in esame la filologia, intesa principalmente nell'accezione tecnica di critica testuale (o ecdotica), ma anche in quella più generale di studi sulla letteratura. Data l'ampiezza della cultura e delle amicizie continiane, non sorprenderà che una tale indagine, tentando di risalire ai fondamenti della disciplina, giunga ad approfondire numerosi temi di carattere filosofico e teologico: esemplare in questo senso il debito contratto verso Antonio Rosmini, e qui documentato in misura sorprendente. Il lavoro prende le mosse dalla definizione continiana di edizione di un testo, «l'ipotesi di lavoro più economica che tenga conto dei dati» - definizione che si adatta però anche alla spiegazione di un autore, nella quale consiste la critica letteraria -, articolandosi in tre sezioni principali, dedicate ai concetti di ipotesi di lavoro, sistema e economia di pensiero. Assunto centrale è che le ragioni della potenza operativa e della «temperatura umana» del metodo di Contini, ossia del coinvolgimento che è capace di instaurare nel lettore, sono da identificare nella filosofia, nella religiosità («se la Deviazione essenziale che è il punto di vista religioso non fosse poi il primum», come scrive nel 1941), e in sostanza nell'autobiografìa di Contini. Fondandosi su uno studio di tutti gli scritti continiani, e secondo il suo noto assioma per cui «la mira finale d'un qualsiasi discorso su un qualsiasi autore va all'integrità di questo autore», il lavoro si presenta dunque come un saggio su tutto Gianfranco Contini: secondo una sua involontaria autodefinizione, una «grande e affascinante personalità morale», che fu capace di portare la «passione umana su un livello scientifico senza farle perdere di calore», un maestro «fraterno» che tutti i giovani (e non solo) desidererebbero incontrare. Ristampa della prima edizione (2010).

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