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Le carte del PCI

Dai Taccuini di Eugenio Reale la genesi di Tangentopoli

Giuseppe Averardi

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Sachbuch / Biographien, Autobiographien

Beschreibung

La Prima Repubblica, ormai esaurita nello stallo fra comunisti e democristiani, è crollata sotto i colpi della magistratura, all’inizio degli anni Novanta e attende da allora la revisione della sua Costituzione .
Ci si domanda, da tempo, quali condizioni oggettive, oltre alle responsabilità dirette dei partiti politici, abbiano favorito l’insorgere del processo degenerativo e della diffusa situazione di illegalità.
È vero che il compromesso sulla Costituente è stati alle radici dello strapotere dei partiti? È vero che l’Italia ha corso il rischio di diventare una democrazia  popolare sul modello ungherese e cecoslovacco, come temeva Reale?
Perché il PCI si è tenacemente opposto, dopo la caduta del fascismo, alle esigenze di una Italia diventata democratica che chiedeva trasparenza e controlli nella vita e nelle finanze dei partiti?
Se l’assenza di personalità giuridica dei partiti ha prodotto l’onnipotenza della partitocrazia come mai nel Parlamento, la magistratura , i vertici dello stato non sono mai intervenuti per arrestare il fenomeno, prima della caduta del muro? Quale groviglio di interessi ha spinto la Democrazia cristiana nella spirale di emulazione-competizione col Pci, proprio sul terreno dell’illegalità generalizzata? Perché il Psi, il Psdi e i partiti laici sono stati i primi a cadere sotto i colpi della rivoluzione dei giudici?
Alle risposte, di fondamentale importante  per la precaria salute politica del nostro Paese, porta un contributo importante il libro di Giuseppe Averardi che è,  insieme, una testimonianza e un saggio appassionante nel quale i meccanismi del potere  - quelli visibili e reali, e quelli occulti e surrettizi -  si intrecciano al di sopra e al du sotto della politica e, disvelano la genesi di Tangentopoli.

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