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Il movimento migratorio in Calabria dall’Unificazione ai giorni nostri

Antonio Cortese

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Edizioni Scientifiche Calabresi img Link Publisher

Geisteswissenschaften, Kunst, Musik / Pädagogik

Beschreibung

La Calabria è stata definita “terra di emigranti”. L’ampia documentazione statistica individuata porta a confermare l’appropriatezza di questo carattere distintivo. Per lungo periodo sono le correnti migratorie verso l’estero a prevalere nettamente. Tra il 1876 ed il 1976 sono emigrate dalla Regione quasi due milioni di persone, cifra non dissimile dall’attuale popolazione residente in Calabria. Facendo riferimento alle tradizionali tre fasi nelle quali si è soliti suddividere l’evoluzione dell’emigrazione italiana (dall’unificazione del Paese fino alla Prima Guerra Mondiale, con l’ultimo periodo che vede l’esplosione della cosiddetta “grande emigrazione”, l’intervallo tra le due guerre e le vicende del secondo dopoguerra), il flusso emigratorio generato dalla Calabria è analizzato sulla base dei principali Paesi di destinazione e delle Province di provenienza nell’intento, tra l’altro, di evidenziare la motivazione degli espatri ed i legami con i luoghi nei quali si è principalmente radicata l’emigrazione calabrese. A partire dagli anni del boom economico, dal 1958 al 1963, all’emigrazione verso l’estero si sono gradatamente sostituite quelle interne: al Censimento del 2011 sono quasi 700 mila le persone nate in Calabria e censite come residenti in altre Regioni (Lombardia, Piemonte e Lazio in primo luogo). La riflessione si chiude con considerazioni che partendo dallo stato di permanente arretratezza della Regione non consentono, in assenza di forti scosse e di importanti investimenti, di poter escludere anche nel prossimo futuro scenari demografici non molto dissimili da quelli osservati nel lungo periodo preso in esame, pur in un contesto sociale che si è profondamente modificato.

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